I Mercenari

Una banda di mercenari, composta da una eterogenea forza di uomini guidata da Barney Ross (Sylvester Stallone), riceve un nuovo incarico dal misterioso mr. Church (Bruce Willis): andare sull'isola di Vilena per deporre il generale Gaza e porre fine alla sua dittatura. In questo Expendables (i sacrificabili) troviamo davvero una bella concentrazione di volti noti dei film d'azione alla Rambo: oltre al pompatissimo Sly, nel ruolo anche di regista oltre che di protagonista, troviamo Bruce Willis, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Schwarzenegger e parecchi altri. Una accozzaglia di muscoli, testosterone e steroidi riunita in una rievocazione nostalgica dei fasti passati, quando singolarmente questi attori hanno distrutto palazzi, tagliato teste, picchiato i cattivi e fatto esplodere Hollywood intera. Il tono del film tende all'ironico e a non prendersi troppo sul serio, sconfinando nel ridicolo e nell'eccessivo in parecchi momenti. I protagonisti sono sufficientemente ben caratterizzati e hanno i loro singoli momenti di gloria. Stallone ha voluto creare una sorta di omaggio al lavoro svolto nel campo d'azione da tutti i suoi colleghi, creando quindi ad arte una trama abbastanza artificiosa e affogata di cliche, ma atta a riempire lo schermo con tutti i loro volti. Non ha dimenticato neppure l'acerrimo rivale dello schermo, Arnold Schwarzenegger, con un bel cameo dove i due si punzecchiano a vicenda (la domanda di Bruce Willis 'come mai e cosi occupato?' e la risposta di Stallone 'vorra diventare presidente..' e gia tutta un programma). L'ironia dovuta agli eccessi rende il film in streaming abbastanza godibile, anche se la trama e l'azione sono piuttosto scontati e chi si aspetta qualcosa di innovativo restera deluso. Troviamo momenti di introspezione dei personaggi, che parlano delle loro vite e in alcuni momenti non si capisce dove finisca il film e cominci la vita reale degli attori e le loro esperienze cinematografiche precedenti, come nel monologo di Mickey Rourke, altro momento del film in cui il livello qualitativo spicca rispetto alla piattezza del resto della pellicola. Troviamo esplosioni d'effetto in vero stile anni '80-'90, la bella di turno da salvare, il cattivo punito giustamente e il senso di vendetta sui soprusi viene alla fine appagato. Un ritorno al passato insomma, una rievocazione sufficientemente ben riuscita di quando un Rambo o un Commando, da soli contro tutti, uscivano vincitori gloriosi dal villaggio di terroristi e dal botteghino cinematografico.

I Tre Moschettieri

Il mito dei tre moschettieri torna in vita, dal romanzo di Alexandre Dumas alla rielaborazione su grande schermo di Paul W.S. Anderson, complici gli effetti digitali e il 3D di supporto. La storia vede giungere a Parigi il giovane D'Artagnan (Logan Lerman), impavido e sicuro di sc, pronto a battersi a duello col primo che capita. Qui conoscera i tre moschettieri, Athos (Matthew MacFAdyen), Porthos (Ray Stevenson) ed Aramis (Luke Evans), un mito degli anni precedenti, ma che ora passano il loro tempo bevendo vino e azzuffandosi con le guardie del cardinale Richelieu (Christoph Waltz), senza pil una causa da servire. Il giovane Re Luigi c rappresentato come un giovanotto insicuro e dedito a passatempi regali, vestiti e balli, un burattino nelle mani dello scaltro cardinale, che ordira un complotto per spodestarlo e imporre il suo dominio su tutta la Francia. L'intrigo vedra sua complice la sofisticata e letale Milady (Milla Jovovich) che cerchera di far credere al re che Lord Buckingham (Orlando Bloom) ha una relazione segreta con la regina Anna. Mischiando elementi fantasy, come le stupende navi volanti, a elaborati duelli, ed immergendo il tutto in un clima affascinante, grazie a stupendi scenari ricostruiti digitalmente e sontuosi costumi di scena, e allo stesso tempo ironico, Anderson crea un film che c puramente rivolto all'intrattenimento per il grande pubblico, divertendo e offrendo quasi due ore di ottima azione, ed un storia che, per quanto ormai nota, lascia lo spazio all'interesse fino alla fine in chi guarda. Ai classici elementi che hanno reso celebre la storia vengono miscelati alcuni elementi tipici di altri film, come i rallenty alla Matrix, e altri da Mission Impossibile (come i fili invisibili a protezione dei gioielli della regina) e uno stile narrativo che ricorda per certi versi il Sherlock Holmes di Guy Ritchie e per certi altri i Pirati dei Caraibi. Il cast c ottimo, dal perfetto Christopher Waltz nei panni del rosso cardinale a Milla Jovovich nella cospiratrice e ammaliatrice ai quattro moschettieri e personaggi di contorno. Insomma, il ritorno sul grande schermo dell'uno per tutti e tutti per uno non delude le aspettative.

Innocenti Bugie

June (Cameron Diaz) e una ragazza dalla vita normale, finche all'aeroporto incontra Roy (Tom Cruise), agente segreto nel bel mezzo di una rischiosa missione. La vita della ragazza sara stravolta da quell'incontro casuale, che la catapultera in una spy story ricca di pericolo. Innocenti bugie e la traduzione italiana di 'Knight and day', e come spesso accade si perde molto del significato originale. In questo caso il gioco di parole dall'inglese e difficilmente traducibile (la somiglianza tra 'night and day' - notte e giorno - diventa 'cavaliere e giorno'). Cameron Diaz e Tom Cruise hanno gia alle loro spalle un ricco curriculum quanto a film di azione e spionaggio portati all'eccesso, come i vari Charlie's Angels e i Mission Impossible, rispettivamente. Pertanto la loro presenza insieme risulta un cocktail elettrizzante e quasi d'obbligo nella scelta dei protagonisti: ampio spazio viene dato ai primi piani e alle espressivita dei due attori, cosi come all'azione e ai trucchi da superspie. Inseguimenti, sparatorie e impossibili salvataggi, fantatecnologie e colpi di scena continui e ben diretti non lasciano tregua allo spettatore, che trova il tutto accompagnato da una comicita che ha del geniale e che rende godibilissimo il film fino alla fine. Le frasi al vetriolo si sprecano, cosi come i botta e risposta e le situazioni paradossali. Alcune scene d'azione sono davvero d'effetto, un gradino al di sopra della media dei vari film del genere, pur senza ricorrere a particolari effetti digitali. Trama non banale, con un intreccio non particolarmente complesso ma costellato di imprevedibili trovate e un susseguirsi incalzante di location molto diverse tra loro, create ad arte quasi ad omaggiare il cinema spionaggistico (l'aereo, la caccia sul treno, l'attacco sull'isola, i vari inseguimenti in macchina). Decisamente da vedere.

L'alba del pianeta della Scimmie

Will Rodman (James Franco) e ricercatore per la Gen-Sys, casa farmaceutica dove si sperimenta l'ALZ-112, prototipo virale capace di stimolare i neuroni per la cura dell'Alzheimer. Le cavie sono scimpanze, strappati alla loro terra per essere rinchiusi in laboratori. Le potenzialita del farmaco nell'aumentare anche l'intelligenza si dimostrano ben presto sullo scimpanze Cesar, che Will allevera come un figlio. Ma una scimmia per quanto intelligente e vista come animale pericoloso e Cesar un giorno viene rinchiuso in una struttura apposita per scimpanze, dove scoprira nuovamente la crudelta umana. E qui scatenera la ribellione. E' passato ormai tanto tempo dal Pianeta delle Scimmie del 1968, con uomini vestiti da scimmie a saltellare per lo schermo urlando, e dai suoi remake, come il Planet of the Apes di Tim Burton del 2001. Stavolta non possiamo parlare di remake, non ci troviamo infatti su un pianeta del futuro dove scimpanze intelligenti hanno costruito un ordine sociale, ma siamo sulla Terra ai giorni nostri, per la precisione a San Francisco. Il tema del film e abbastanza lineare: le scimmie risultano sfruttate, derise e maltrattate dagli uomini con cui, per forza o per denaro, vengono in contatto. Le multinazionali farmaceutiche, avide solo di denaro e potere, sono anch'esse bersaglio della critica del film. Gli animali giungono ad una consapevolezza della loro situazione di prigionia grazie al farmaco virale e alla scimmia che, portatrice di luce in un mare di schiavitu, aprira le loro menti alla lotta per la liberta. Gli attori sono piu che adeguati, ma soprattutto l'espressivita degli animali protagonisti (Cesar e la versione digitalizzata impersonata da Andy Serkis, lo stesso attore che ha dato le sembianze al Gollum del Signore degli Anelli) riesce a conferire al film un'atmosfera che supera ampiamente i citati antecedenti cinematografici e loro remake, complici anche effetti speciali degni di nota. Senza uscire troppo dalla canonica trama che ci si puo attendere, il film si dimostra interessante fino alla fine, senza eccedere in drammi ne in banalita, conducendoci attraverso una trama durante la quale non si puo non parteggiare per i pelosi ribelli, e che lascia spazio a qualche riflessione. Come e giusto che sia poi un finale esaltante e un epilogo ad effetto, poco dopo l'inizio dei titoli di coda, da non perdere.

War Games

Wargames: the dead code e un remake di un film degli anni '80, Wargames, in cui un giovane hacker, interpretato da Matthew Broderick, rischiava di far scoppiare la terza guerra mondiale. In questo caso, l'hacker di turno e il giovane Will Farmer (Matt Lanter), che tra una violazione del sito dell'FBI e una partita all'ultimo videogioco per pc, viene in possesso, casualmente, di coordinate bancarie di un fondo terroristico. Will le usera per una apparentemente innocente partita al videogioco online Ripley, che consente di guadagnare denaro fingendo attacchi terroristici; ma sotto al gioco c'e in realta un supercomputer il cui scopo segreto e individuare celle terroristiche sparse nel globo e, in maniera automatizzata, eliminarle. A dare la caccia al giovane saranno quindi gli agenti segreti del governo, e quindi lo stesso computer Ripley. Aiutato dalla sua amica Annie (Amanda Walsh), esperta di scacchi, il giovane cerchera l'aiuto di un altro potente computer, Joshua, la versione precedente di Ripley. Wargames si presenta come un film di azione/spionaggio dei tempi moderni, in versione un po' disneyana, con protagonisti molto giovani che sembrano essere piu esperti dei migliori ingegneri informatici, e che sono in grado di penetrare come il burro le difese e le protezioni di siti inaccessibili nella realta. Inoltrandosi in un linguaggio dove i codici, le cpu e le violazioni impossibili divengono il pane quotidiano, la vicenda risulta un po' ingenua e a tratti noiosa, sempre se si chiude un occhio di fronte alle assurdita informatiche elaborate dalla mente dello sceneggiatore. Per certi versi il paragone ad Hal 2000 di Odissea nello spazio puo balenare nella mente dello spettatore quando il computer sembra prendere in mano la situazione; ma qui il clima e ben diverso e molto piu approssimativo, con uno spessore ben inferiore di quello del film citato. Discreti invece sono i giovani attori, decenti gli effetti digitali; ma alla fine il supercomputer che viene rallentato da dei giochini tipo tris o dama puo davvero far prendere sul serio questo tipo di film? La risposta laconica allo sbadiglio che non puo mancare durante la visione.

X-Files - Voglio Crederci

Gli agenti Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) sono stati resi famosi dalla serie tv X-Files, in cui impersonano i 2 agenti FBI a caccia di extraterresti e casi nell'ambito del paranormale. Il tema trattato, la suspence presente nei vari episodi e trame ben congegnate ne hanno fatto un cult televisivo, con migliaia di fans in tutto il mondo. Dopo il primo film sulla serie X-Files, ecco il nuovo 'X-Files Voglio Crederci'. La trama e semplice: i 2 agenti, che dopo l'ultimo film non si vedono da mesi in quanto Mulder e ricercato dal governo, per averne scoperta la natura extraterrestre degli esponenti (film precedente), si ritrovano per risolvere un altro caso strano. Alcune donne, tra le quali un agente FBI, stanno scomparendo tra le gelate distese in Virginia. Saranno semplici rapimenti collegati tra loro o qualcosa di piu? E scavando nel ghiaccio, aiutati da un sensitivo, gli agenti troveranno un braccio tagliato e vari altri pezzi umani. I due indagano, riscoprendo poco a poco l'antico rapporto, che nella lunga serie li aveva visti quasi sempre emotivamente freddi tra loro, e arrivando a scoprire la misteriosa verita. Senza tanti giri di parole, possiamo dire che questo film e risultato davvero noioso. Forse gli amanti piu sfegatati della serie televisiva ne esalteranno il tema centrale, il rapporto di incontro/scontro, impersonato dai due protagonisti, tra fede (io voglio credere) e scienza esatta. E il 'non ti arrendere mai', suggerito dal sensitivo a Dana, acquista un significato ampio e molteplice. Ma dopo anni di puntate ci si poteva attendere qualcosa di piu, specialmente per quanto riguarda la trama; il film non risulta altro che una puntata televisiva allungata ad hoc per farla stare in ben piu di un'ora e mezza di dialoghi lenti e molto poca azione. Quanto alla tensione generata dal film, siamo veramente a livelli soporiferi. Infine manca completamente qualsiasi elemento 'alieno', nella trama e in tutto il film, col risultato di avere un mediocre thriller, che solamente la presenza dei due protagonisti puo far collegare alla serie tv. La mancanza di altri elementi portanti della serie, quali l'uomo che fuma o il direttore Skinner, che compare solo in poche scene finali, da il colpo finale. Peccato veramente.